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Atiitalia si propone per rapporti di collaborazione tra due o più imprese,  in cui i compartecipanti (partner) si impegnano a realizzare progetti comuni o complementari per procurarsi un reciproco vantaggio competitivo, Ad esempio può’ Atiitalia può’ affiancare uno studio di progettazione estero in un progetto architettonico valorizzando il progetto  con il made in Italy

La ragione fondamentale dell’ utilizzo delle partnership, tanto nell’ambito del mercato interno quanto in campo internazionale, risiede nel fatto che queste possono consentire alle imprese di acquisire le risorse e le competenze di ordine progettuale, tecnologico, produttivo, commerciale,  e manageriale indispensabili per operare in un campo immobiliare  in rapida evoluzione

La partnership e’ proposta quindi tra imprese operanti allo stesso livello della catena del valore, ma che competono in ambiti differenti, in virtù di sinergie basate sulle diverse competenze e/o sui segmenti di clientela raggiunti, e/o da raggiungere, per aumentare il valore commerciale del progetto in partnership

Per quanto riguarda le motivazioni che spingono l’impresa a ricorrere alla partnership, esse sono riconducibili essenzialmente a ragioni di efficienza: ad esempio, per beneficiare di economie di scala o per raggiungere determinati standard qualitativi. La partnership, infatti, comporta vantaggi evidenti in termini di riduzione dei costi derivanti dallo sfruttamento di sinergie e dalla condivisione di risorse e competenze. Inoltre, la partnership è sempre più spesso utilizzata per favorire l’innovazione strategica

La collaborazione tra Atiitalia e aziende a livello internazionale può poggiare su accordi contrattuali (denominati anche non equity) o su accordi patrimoniali (equity). Nel primo caso, l’accordo non contempla investimenti in capitale di rischio da parte delle imprese che partecipano all’accordo. Ne sono esempi le varie tipologie di accordi commerciali e produttivi (dal franchising al licensing, dal piggyback alle varie forme di trasferimento tecnologico).

Nel secondo caso, invece, l’accordo prevede l’istituzione di un’unità organizzativa ad hoc della quale i partner condividono in varie misure il capitale sociale: è questo il caso delle joint venture.